Arte e pazzia: uno sguardo diverso sul mondo

Solo i folli cambieranno il mondo. Arte e pazzia, Lamberto Maffei – il Mulino

«Il folle fugge dal pensiero cristallizzato per vivere in un futuro diverso e apre strade che solo più tardi saranno percorse con naturalezza anche dai cosiddetti normali»

Che arte e pazzia siano in varie forme legate tra loro è un dato di fatto noto e acclarato fin dai tempi antichi. E come dimenticare Erasmo nel suo “elogio della follia” o l'”idiota” di Cusano, nell’esaltazione di un pensiero eccentrico, capace di superare pregiudizi e radicate convinzioni. Nel Novecento poi dobbiamo a Michel Foucault e alla sua Storia della follia in età classica una riflessione organica su questi temi. E a Franco Basaglia il superamento di quell’esclusione del malato mentale dalla compagine sociale che tanti danni ha prodotto.

La creatività “folle” può rivelarsi innovatrice, non solo nell’arte, ma anche nella filosofia, nella scienza, nei comportamenti e nei costumi. Veicola innovazioni che possono essere adottate dalla stessa comunità che le aveva considerate impraticabili.

Albert Einstein diceva che «solo coloro che sono abbastanza folli da poter pensare di cambiare il mondo lo cambiano davvero». La follia non è irrazionalità, la follia può essere considerata una forma di pensiero alternativo. Essa è capace di nuove interpretazioni, nuovi modi di vedere e nuovi modi di cogliere il mondo. E in alcuni casi, può consentire di trasformare un potenziale distruttivo in uno costruttivo, esternando in elaborazioni artistiche un mondo interiore difforme dalla presunta “realtà”.

In questo volume, Lamberto Maffei ci accompagna nel mondo dell’arte e del cervello. Attraverso il racconto di artisti folli, ci mostra come la creatività può salvare il mondo fornendo un punto di vista diverso, ma al tempo stesso vero: da Alda Merini a Mozart, da Ligabue e a Van Gogh (è attualmente in corso una mostra interattiva presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi, www.vangoghexperience.it), lunga è la serie degli artisti affetti da malattie psichiche di varia natura, come depressioni o fenomeni non gravi o transitori di bipolarismo, nell’alternanza di stati di eccitazione e depressione accompagnati da stranezze comportamentali o intellettuali.

In un tempo ricco di incertezze e retto dalla pressione all’omologazione delle nuove tecnologie, l’autore ci fornisce un quadro della nostra natura umana inedito, nuovo e autentico. Questo, senza nascondere fragilità, bellezza e paure dell’infinito e della fine, temi esistenziali propri dell’essere persone consapevoli.

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