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Leggi tu che leggo anch’io – Lansdale, Durrenmatt
11 Gennaio alle 5:00 PM - 6:30 PM CET
Lansdale, Mucho Mojo
Lo hanno soprannominato “Mojo storyteller” dal titolo di questo libro. “Mojo” è un po’ di magia nera con una spruzzata di sesso, ma nella miscela Lansdale c’è anche parecchio horror e l’umorismo non manca mai. Qui c’è perfino lo scheletro di un bambino sepolto sotto il pavimento… Ma andiamo con ordine. Dopo essersi ripresi da una losca disavventura, Hap Collins e Leonard Rine sono tornati alla loro vita di sempre, fatta di lavoretti, ozio e birre ghiacciate. Ma tutto cambia quando uno zio di Leonard muore e lascia il nipote erede di una casa fatiscente e di centomila dollari in contanti. I due si trasferiscono nell’antica dimora e decidono di ristrutturarla per rivenderla a un prezzo ragionevole, ma ben presto fanno la macabra scoperta della creatura sotto le assi. Con l’aiuto non sempre compiaciuto di due poliziotti e il sostegno di una bella avvocatessa di colore, Hap e Leonard scoprono una realtà ancor più agghiacciante: sono ormai dieci anni che, nel mese di agosto, scompare dal quartiere un bambino di colore, povero e figlio illegittimo, spesso di una prostituta. E gli indizi raccolti dai due investigatori sembrano convergere verso personaggi influenti della comunità, i classici insospettabili.
Durrenmatt, Il giudice e il suo boia
Esiste il delitto perfetto? Gastmann, «demonio in forma umana», ne è convinto, e per dimostrarlo al commissario Bärlach – e vincere la temeraria scommessa fatta in una bettola sul Bosforo – getta uno sconosciuto dal ponte di Galata. Ormai i due sono incatenati l’uno all’altro. Per oltre quarant’anni il commissario seguirà imperterrito le orme di Gastmann, nel vano tentativo di fornire le prove dei delitti via via più audaci, efferati e sacrileghi che costui ha commesso per capriccio. Finché un giorno l’assassinio dell’ispettore Schmied della polizia di Berna – la città dove Bärlach è nato, e che lui chiama il suo «aureo sepolcro» – lo metterà nuovamente di fronte al suo nemico, e al sinistro viluppo di trame politiche e finanziarie di cui questi tira le fila. A Bärlach non resta molto da vivere: giusto il tempo di regolare i conti una volta per tutte. Ormai ha emesso il suo verdetto – ed è una condanna a morte.\ Quando Georges Simenon, che di noir se ne intendeva, lesse questo romanzo cupo, implacabile e lacerante, disse semplicemente: «Non so che età abbia l’autore. Se è alla sua prima prova, credo che farà strada».
Ci vediamo in libreria per parlare di questi libri e per chi non potesse partecipare potrà collegarsi su meet (link a richiesta inviando una mail a info@libreriasantandrea.it)